Finanziamenti per i depositi museali all’Arsenale? Ma dove sta il progetto culturale?

Pubblicato da il 10 Giugno 2016 0 Commenti

“Realizzare un deposito museale nell’ambito di un parco commerciale non è esattamente il modo migliore per ‘riportare alla luce’ un luogo culturale come invece prescrive il bando del Governo, a Verona ci sono moltissime proposte più attinenti sostenute da comitati e cittadini a partire dal restauro della Torre del Mastio di Castelvecchio, Palazzo Bocca Trezza, Porta Vescovo, Mura, via Postumia, chiesa di Santa Chiara. Per Museo della Biodiversità ed Arsenale occorre un progetto organico, basta con soluzioni tampone che finiscono soltanto per svilire il patrimonio cittadino”.
Così la consigliera Pd Elisa La Paglia commenta la richiesta del Comune di accedere per 6 milioni di euro al fondo governativo @bellezza ad integrazione della proposta di project financing sull’Arsenale. Altri 3 milioni sono stati chiesti per le scuole.
“Scopo della richiesta – commenta infatti La Paglia – è di ottenere da Italiana Costruzioni, nell’ambito del project di cui essa è promotrice, la possibilità di lasciare all’Arsenale i depositi del museo di Storia Naturale che altrimenti il Comune non saprebbe dove mettere visto che a Castel San Pietro non ci sarà spazio sufficiente. Questo però significa perseverare nell’errore di non considerare il valore intrinseco dell’Arsenale che non è un contenitore ma un monumento, e svilire il Museo che smembrato non renderebbe al meglio le sue prerogative di ricerca e divulgazione. Tanto più che le cifre a disposizione del Comune sarebbero rilevanti: ai 12 milioni già in suo possesso se ne aggiungerebbero altri 6 che consentirebbero di fare massa critica e decidere le destinazioni d’uso anziché subirle. Ma la mossa è anche poco rispettosa delle esigenze del promotore del project che dal Comune sta aspettando una risposta. Per quanto ci riguarda, la proposta del Pd era chiarissima: massima disponibilità a lavorare su un progetto che preveda di fare dell’Arsenale un centro della biodiversità imperniato sul museo di Storia Naturale, e il museo della città a San Pietro. Soluzioni pasticciate o di rattoppo non ci interessano” conclude.