ON. DIEGO ZARDINI (PD): SODDISFAZIONE PER L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE SUL CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO

Pubblicato da il 24 Maggio 2016 0 Commenti
La Camera ha approvato la legge sul contenimento del consumo del suolo e sul riuso del suolo edificato, un testo che, coerentemente con l’obiettivo dell’Unione europea di azzerare il consumo di suolo entro il 2050, delinea la cornice giuridica di riferimento per politiche di riduzione progressiva e vincolante di consumo del suolo a livello nazionale.  Lo scopo della legge è anche quello di incentivare il riuso delle aree già urbanizzate, la rigenerazione urbana e nel contempo tutelare i terreni agricoli, garantire la loro destinazione alla produzione di cibo. Solo così avremo uno strumento concreto in più per preservare un patrimonio unico del nostro Paese: il paesaggio.

Partendo dall’esplicitazione delle definizioni necessarie ai fini dell’applicazione della legge, vengono definiti i parametri omogenei su tutto il territorio nazionale a cui anche le normative regionali e l’operato delle amministrazioni locali dovranno fare riferimento ed i limiti quantitativi al consumo di nuovo suolo. Vengono stabiliti criteri per il monitoraggio dell’applicazione della legge e previsto anche un censimento degli edifici sfitti, non utilizzati o abbandonati, per creare una banca dati del patrimonio edilizio pubblico e privato inutilizzato, disponibile per il recupero o il riuso, in alternativa al consumo di suolo inedificato.

Afferma Zardini: “L’espansione delle aree urbanizzate è guidata da processi di diffusione e di dispersione, che causano la perdita del limite tra aree urbane e rurali, con un impatto negativo amplificato in termini paesaggistici e ambientali dovuto a una limitazione delle funzioni del suolo e degli ecosistemi naturali, ma anche di natura economica e sociale, con costi sempre maggiori, legati alla mobilità, alla realizzazione e alla gestione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria e all’impatto dell’aumento dell’esposizione al rischio di parti rilevanti del territorio italiano”.

Il consumo di suolo è consentito esclusivamente nei casi in cui non esistano alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse. È prevista quindi una valutazione obbligatoria delle alternative di localizzazione che non determinino consumo di suolo, che deve essere effettuata per le opere pubbliche e di pubblica utilità diverse dalle infrastrutture strategiche soggette alle procedure di valutazione d’impatto ambientale (VIA) e di valutazione ambientale strategica (VAS). Tuttavia, le Regioni orientano l’iniziativa dei Comuni a fornire nel proprio strumento di pianificazione specifiche e puntuali motivazioni relative all’effettiva necessità di consumo di suolo inedificato.

Continua Zardini: “Certamente qualche compromesso è stato recepito, attraverso gli emendamenti presentati soprattutto da quella parte della maggioranza che non appartiene all’area di centrosinistra. Si può sempre fare di più e meglio, ma per la prima volta vengono introdotti concetti e limiti per arrestare la cementificazione dissennata che ha colpito il nostro Paese ed il Veneto in particolare. Si poteva porre come limite temporale l’approvazione in prima lettura del testo che è passato alla Camera, ma questo limite sarebbe stato sicuramente modificato dal Senato, dove il Governo ha numeri più risicati e dove le decisioni dei gruppi centristi e di centrodestra della maggioranza potrebbero alterare ulteriormente, in senso lassista, il contenuto della legge“.

Un buon testo, viste le contingenze, che getta le basi affinché gli enti locali cessino qualsiasi tentativo di lucrare oneri di urbanizzazione sulle nuove edificazioni. Il timore che si scateni una corsa alle richieste di nuove licenze edilizie, visti i tempi e la scarsità di domanda, dovuta anche al calo demografico, appare abbastanza infondata. La vera preoccupazione dovrebbe essere che il Senato, vigente ancora il bicameralismo perfetto, non approvi celermente, ma, con ulteriori modifiche, allunghi ulteriormente i tempi per l’approvazione definitiva.