L’assemblea provinciale del PD Verona riunitasi il 18 aprile 2016 ha approvato con un’astensione e nessun voto contrario la relazione del segretario provinciale Alessio Albertini.

Pubblicato da il 21 Aprile 2016 0 Commenti

 

Il Partito Democratico sta vivendo a tutti i livelli in questi mesi una fase di importante trasformazione e consolidamento.

I risultati ottenuti nei primi due anni di lavoro dal Governo Renzi hanno rimesso in moto un Paese che da troppo tempo era bloccato. Ora è necessario che la ripresa e la crescita di tutto il Paese vengano consolidate e rafforzate, proseguendo nella politica delle riforme.

Per fare questo è fondamentale il ruolo di sostegno al Governo che il Partito Democratico deve fornire a tutti i livelli. In particolare a Verona è fondamentale che il partito sappia sfruttare al meglio il vento positivo sollevato dalle riforme nazionali, valorizzando più di quanto fatto finora i tanti risultati positivi  del proprio Governo, caratterizzandosi anche a Verona come soggetto credibile di proposta e di governo.

Nei prossimi 3 – 16 mesi il PD a Verona sarà chiamato ad un triplice importante appuntamento, secondo una progressione di importanza crescente: le elezioni amministrative del 2016; il referendum costituzionale del prossimo autunno; le elezioni comunali a Verona nel 2017 come in altri comuni importanti della provincia.

Non serve spiegare l’importanza di questi appuntamenti e, per quanto in particolare riguarda il partito veronese, la necessità di giocare da protagonisti la sfida per Palazzo Barbieri, anche considerando l’auspicata vittoria al referendum e la contemporanea fine del decennio tosiano.

Innanzi a sfide così importanti e decisive è quanto mai necessario che tutti noi, simpatizzanti, elettori, iscritti, dirigenti, esponenti istituzionali del Partito Democratico veronese, diventiamo consapevoli che il nostro destino è nelle nostre mani e che soltanto con un comune senso di responsabilità e con il coraggio di percorrere strade nuove potremo giungere al risultato per il quale tanto abbiamo lavorato in questi anni: conquistare il governo della città ed affermarci come forza credibile, affidabile e propositiva per la guida dei Comuni della nostra provincia.

Non abbiamo altra scelta: come ha fatto Renzi sul piano nazionale, dobbiamo presentarci a Verona come un partito di governo, aperto e inclusivo, che si caratterizza per le proposte e che sa porsi come un soggetto affidabile per la maggioranza dei Veronesi.

In questi anni il gruppo consiliare ha fatto un lavoro eccellente di contrasto alla gestione fallimentare della giunta Tosi. Questo era il loro compito e possiamo dire che è stato condotto un lavoro importante, determinato e costante, guidato con abnegazione dal nostro capogruppo.

Oggi, nell’avvicinarsi delle elezioni, questo posizionamento non è però più sufficiente per ampliare il nostro bacino di consenso e dovremmo invece impegnarci maggiormente nella costruzione di una nostra proposta, con la quale caratterizzarci agli occhi dei Veronesi.

In questi anni il partito e il gruppo consiliare di Verona ha elaborato e presentato progetti e proposte alla città. Ma rispetto al fatto di essere riconosciuti a Verona quasi soltanto per il forte antagonismo, che abbiamo radicato anche mediaticamente, va privilegiata l’azione progettuale e di costruzione, l’unica in grado di ampliare il nostro consenso.

Oggi la battaglia contro la giunta Tosi non può più essere il solo elemento distintivo del nostro partito. Limitarci a una tale posizione sarebbe del tutto insufficiente, dovendo condividere uno spazio politico di antagonismo a Tosi già occupato anche dal M5S e dalla Lega con FI.

Dobbiamo cambiare strategia e concentrare la nostra azione per divenire forza di governo che si candida alla guida della città, alternativi a Tosi e antagonisti alla destra di Salvini e Berlusconi, forze che hanno molte delle responsabilità in questi anni di sfascio della città: si pensi ad Aeroporto, Fondazione Arena, Ca del Bue solo per fare alcuni esempi, senza dimenticare le varianti urbanistiche approvate nella prima giunta Tosi.

Dobbiamo guardare al futuro consapevoli che, seppur con le naturali differenziazioni, abbiamo tutti assieme fatto in questi anni un importante lavoro. Dobbiamo essere pragmatici e sapere che il nostro primo obiettivo per il Comune di Verona è raggiungere il ballottaggio e poi ottenere la vittoria finale.

Se riusciremo a superare il primo turno il nostro avversario sarà con grande probabilità la coalizione di centro destra formata da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia. È evidente che il consenso che oggi Tosi mantiene a Verona è in forte caduta rispetto alle ultime elezioni comunali e in calo anche rispetto alle ultime elezioni regionali.  Tuttavia sappiamo anche che l’elettorato che sta abbandonando Tosi potrebbe confluire solo in piccola parte nel PD, mentre per una parte consistente sarà tentato di ritornare nel centro destra oppure di cedere al qualunquismo del M5S. Di fronte ad un tale scenario,  non cadiamo nell’errore tragico, accecati unicamente dall’anti tosismo, di consegnare il Comune a Salvini e ai suoi alleati della destra veronese.

Oramai Tosi, come una barca alla deriva, è fuori dalle rotte della politica veronese: lascia ventilare una possibile ricandidatura per un terzo mandato che però non arriverà. La nostra contrarietà non dipende tanto da una preoccupazione per una terza candidatura di Tosi, ma perché abbiamo sempre contrastato le leggi ad personam e perché riteniamo che in ruoli di grande potere e responsabilità sia necessario assicurare un necessario ricambio.

Non possiamo fare sconti a nessuno e soprattutto non dobbiamo consentire a Lega, Forza Italia o altre sigle di riferimento di quell’area, nostri principali antagonisti, di presentarsi ai veronesi come una cosa diversa da Tosi; così come dobbiamo impedire che quelle forze si presentino come soggetti estranei e privi di responsabilità rispetto agli ultimi dieci anni di disastri.

Il Partito Democratico deve provare davvero a vincere le elezioni comunali di Verona e penso che dobbiamo prepararci a tale appuntamento con una squadra unita. È però necessario che l’unità tra anime e sensibilità diverse, tra leadership e protagonismi istituzionali, si fondi su una effettiva condivisione politica che privilegi il destino della città alle mere logiche interne di partito.

Affinché la verifica odierna sia efficace, occorre quindi che sia fondata sulla chiarezza, su una vera condivisione di linea politica priva di ogni ambiguità.

Una verifica politica che giunge al termine di un percorso che nei mesi scorsi ha visto un confronto anche acceso negli organismi cittadini e provinciali, alla ricerca di spazi ed occasioni di ricucitura e di costruzione di un orizzonte comune. Da ultimo, con la conferenza organizzativa e programmatica, che oggi ha trovato la sua sintesi finale dopo un lavoro che negli ultimi due mesi ha visto impegnate oltre cento persone, sia iscritte che semplici simpatizzanti al PD. Un’attività che proseguirà con gruppi di lavoro e di studio che continueranno a sviluppare progetti e proposte, coinvolgendo in maniera ancora più fattiva i segretari di circolo e i componenti dell’assemblea cittadina e provinciale.

Con l’approvazione del presente documento tutto il Partito Democratico di Verona si impegna ad osservare alcuni punti imprescindibili di condivisione politica attorno ai quali insieme costruire le nostre vittorie future:

  1. Sostegno al Governo del premier Matteo Renzi, sia con riferimento alla diffusione delle molte riforme varate dal Governo, sia con riguardo alla battaglia a favore del SI al referendum costituzionale del prossimo autunno;
  2. Sostegno alla nuova idea di un Partito Democratico che è e rimane un partito di centrosinistra ma che, non limitandosi a conservare solo il proprio elettorato tradizionale, si apre anche oltre i suoi confini storici, puntando a conquistare i voti di chi in passato non ha votato PD, guardando con attenzione anche all’elettorato moderato e centrale dello schieramento politico;
  3. Una forte unità attorno al partito provinciale e cittadino, non per eliminare o soffocare le differenziazioni o le posizioni alternative che potranno manifestarsi nel prossimo congresso, ma per assicurare da qui alle prossime elezioni comunali del 2017 una forte coesione interna per un’univoca posizione esterna del Partito Democratico, riconoscendoci pienamente attorno al suo segretario provinciale e cittadino;
  4. Sostegno da parte di tutti i rappresentanti istituzionali alla linea politica del PD di Verona, che attraverso un nuovo progetto politico punta a vincere le elezioni e conquistare il governo della città caratterizzandosi come una forza di proposta, aperta al dialogo e al confronto con tutta la società veronese. Un partito che si pone come alternativo a Tosi e antagonista alla Lega, al centro destra, al M5S;
  5. Impegno dei parlamentari, della consigliera regionale, del capogruppo in Consiglio Comunale e in Provincia a condividere con il partito le posizioni politiche sui temi della città, anche attraverso una maggiore condivisione delle informazioni e delle dichiarazioni al fine di trasmettere all’esterno una posizione univoca del partito con una presenza mediatica caratterizzata da progetti e proposte;
  1. Rispetto alle elezioni Comunali di Verona, il nostro principale avversario, oltre al M5S, sarà il centro destra (Lega e alleati), che con grande probabilità raggiungerà il ballottaggio. Il PD si presenterà al primo turno affiancato anche da liste civiche. Raggiunto il ballottaggio, al secondo turno ogni intesa sarà possibile attorno al nostro candidato;
  2. La selezione della candidatura a Sindaco di Verona avverrà rispettando le regole dello Statuto e quindi mediante il ricorso alle primarie, salvo diverso voto dell’assemblea cittadina. La figura di candidato Sindaco dovrà essere ricercata sia all’interno del PD che nella società civile, auspicando l’individuazione di profili autorevoli che più di altri siano in grado di allargare lo spettro di consenso ottenibile dal PD e dalle liste collegate;
  3. Con riferimento alle elezioni amministrative del 2016, riconoscimento dell’autonomia dei circoli in coordinamento con la segreteria provinciale. Nell’alveo delle liste civiche ogni soluzione politica è possibile.

Il Partito Democratico di Verona si riconosce nella linea politica espressa nel presente documento e si impegna con tutti i suoi esponenti a rispettarne il contenuto, con la convinzione che la via così intrapresa sia la più efficace per giocare al meglio le prossime sfide politiche ed elettorali.

APRILE 2016