Aeroporto: sviluppo incerto, Verona si dia la sveglia

Pubblicato da il 2 Febbraio 2016 0 Commenti

Tanto per chiarire quanto sono cambiate le cose al Catullo: su nostra richiesta di vedere il piano di sviluppo dell’aeroporto presentato la settimana scorsa e di cui si parla da mesi, Giuseppe Riello, amministratore unico di Aerogest, la newco che riunisce i soci pubblici fondatori dello scalo e che ancora detiene la maggioranza delle quote del Catullo, risponde candidamente di non disporre di nessuna copia del piano: “Allo stato Aerogest non dispone di copia del piano di sviluppo dell’Aeroporto Catullo di Verona” (vedi documento allegato).

E’ imbarazzante che il socio di maggioranza del Catullo non disponga di fonti documentali certe su un’operazione che promette di investire sullo scalo centinaia di milioni e far raddoppiare i passeggeri. Anche perché la realtà con cui abbiamo avuto a che fare anche nel 2015 è di segno opposto, evidenziando un’ulteriore perdita di passeggeri per il Catullo mentre il resto degli aeroporti limitrofi (Bologna, Venezia, Treviso, Bergamo) sono cresciuti. E, visti gli impegni finanziari che attendono Save nel 2016, è lecito aspettarsi grande parsimonia e accortezza da parte di Venezia.

Questa è l’ennesima riprova che lo sviluppo del nostro territorio non può essere completamente delegato e che Verona deve poter contare di più. Oltre agli investimenti, che ovviamente sono fondamentali, bisogna lavorare con autostrade e ferrovie affinché lo scalo ritrovi l’attrattività e la centralità perdute. Certo non si può chiedere il rilancio alla stessa classe politica responsabile di avere portato lo scalo ad un passo dal baratro…

Michele Bertucco e Fabio Segattini
consiglieri comunali PD