Smog: la politica tiri fuori la testa dalla sabbia

Pubblicato da il 29 Gennaio 2016 0 Commenti

Non si può tornare a parlare di inquinamento solo quando si rinnova l’emergenza, sull’onda dell’emozione o della paura. Ci eravamo lasciati a fine dicembre col Sindaco che giurava che mai più avrebbe firmato ordinanze emergenziali tranne quella, disse con ironia degna di miglior motivazione, per l’istituzione della danza della pioggia. Ma se davvero Tosi non vuole essere costretto a prendere ulteriori costosissimi provvedimenti tampone come quello dei autobus gratuiti attuato a dicembre, deve porre se stesso e l’amministrazione che dirige in prima linea rispetto alla Regione Veneto affinché vengano attuate su vasta scala le necessarie azioni di coordinamento di lotta allo smog. E deve farlo col buon esempio e la determinazione, non con le chiacchiere. E’ ovvio, infatti, che fintanto gli strumenti urbanistici comunali continueranno a promuovere strade e grandi attrattori commerciali di traffico e a privilegiare il trasporto privato su quello pubblico, tutti gli sforzi richiesti ai cittadini per mantenere bassa la temperatura dei riscaldamenti e spostarsi con maggiore responsabilità sono destinati a rimanere ininfluenti. I dati di questo primo scorcio del 2016 ci dicono che il confronto serio su questo tema non è più rinviabile: a Verona viaggiamo alla media di uno sforamento ogni due giorni (13 superamenti su 24 giorni). La nuova centralina del Giarol Grande registra picchi di Pm10 di 139 microgrammi superiori a quelli registrati a Borgo Milano (124 microgrammi, il cui posizionamento a questo punto è da rivedere) e di tre volte superiori ai livelli di guardia. Come appunta il nuovo rapporto Malaria di Legambiente, nel corso 2015 il 92% delle centraline installate in Veneto ha registrato più dei 35 superamenti previsti dalla legge. L’Oms ci dice che per ogni 10 microgrammi di inquinanti c’è una crescita lineare dallo 0,5 all’1% delle mortalità per cause cardiache o respiratorie. Di quali ulteriori segnali abbiamo bisogno per intervenire in maniera incisiva?

Michele Bertucco
capogruppo comunale PD