Nodi filobus: “Buongiorno, Sindaco!”

Pubblicato da il 25 Gennaio 2016 0 Commenti

Come certi studenti poco diligenti che all’ultima settimana di scuola pretendono di riparare ai brutti voti cumulati nel corso dell’anno, così Tosi si accinge soltanto adesso, ad un anno dalla fine del suo secondo mandato, a metter mano ai tanti nodi che il progetto del filobus si è lasciato alle spalle, senza risolvere i quali l’effettivo avvio dei cantieri diventa una chimera o, nella migliore delle ipotesi, un salto nel buio.

Noi lo diciamo da anni, Tosi invece soltanto adesso si accorge che deve dialogare con Roma per avere la modifica del codice della strada che consenta di mettere in strada vetture da 24 metri in assenza delle quali il filobus sarebbe meno competitivo di un autobus doppio. Se poi volesse guardarli circolare, al ritorno da Roma vada a farsi un giro a Padova o Venezia, dove però hanno fatto scelte più meditate.

Soltanto oggi il Sindaco ammette i problemi con i parcheggi scambiatori e si accorge che in via XX Settembre il nuovo mezzo scelto soffre delle stesse criticità della tramvia (che i parcheggi scambiatori però aveva inseriti nel progetto). All’elenco di criticità fatto dal Sindaco aggiungiamo pure il mancato ascolto delle Circoscrizioni, in particolare della Sesta dove ancora si attendono soluzioni in merito alla strettoia di via Rosa Morando e allo sdoppiamento del percorso su via Badile-Via Pisano e viale Spolverini. La mancanza di corsie preferenziali in grado di garantire adeguata velocità commerciale al mezzo; un piano della cantierizzazione, il cui impatto non sarà lieve; alternative al venir meno delle innovazioni tecnologiche inizialmente previste; la questione dei costi di manutenzione, sollevata dalla stessa Atv; l’inutilità delle opere a cui sono legati i parcheggi scambiatori di Verona Est e Cà di Cozzi; l’incidenza di tutte queste modifiche e varianti sul costo finale dell’opera.
Poco credibile appare il tentativo di affibbiare la responsabilità politica di tutte queste mancanze all’ex assessore Enrico Corsi, che pure non può pretendere di dare lezioni a nessuno constatata l’incapacità di venire a capo dei problemi. Ricordiamo tuttavia che fu allontanato dalla giunta non per “aver fatto nulla in otto anni”, ma per essersi rifiutato di fare abiura politica.

Soprattutto occorre evidenziare che una buona dose dei problemi irrisolti (competitività del mezzo, necessità di deroga, parcheggi scambiatori) discende direttamente dalla scelta di cambiare il progetto originario della tramvia che Tosi e Corsi nel 2007 trovarono cantierabile con mezzi da 24-32 metri e parcheggi scambiatori inclusi. Dissero: faremo prestissimo…

Michele Bertucco ed Eugenio Bertolotti
consiglieri comunali PD