I nostri “vicini” di Mantova scelti come capitale della cultura 2016, Verona neanche candidata

Pubblicato da il 28 Ottobre 2015 0 Commenti

Il Ministro Franceschini ha proclamato Mantova Capitale della Cultura per il 2016. La vittoria porterà nelle casse del Comune vincente un milione di euro in finanziamenti e la possibilità di escludere dal patto di stabilità le risorse investite per il progetto. “Siamo contenti che i nostri ‘vicini’ abbiano ottenuto un risultato cosi importante – commenta il responsabile provinciale PD per la Cultura Marcello Deotto – tuttavia non possiamo non chiederci perché Verona non fosse neanche candidata. Tra le città finaliste del bando si possono leggere i nomi di realtà come Parma, Como, Pistoia e molte altre che non hanno di certo nulla in più di Verona. Ci chiediamo perché l’amministrazione comunale continui a considerare la cultura come un elemento di serie B anziché una fondamentale occasione di sviluppo. Di certo vincere queste selezioni non è facile, ma non provarci nemmeno significa perdere occasioni preziose per la nostra città”.

“A Verona servirebbe anche solo partecipare a questi bandi, perché le selezioni rappresentano per le città in gara l’occasione di misurare le proprie potenzialità” aggiunge la consigliera comunale Elisa La Paglia. “Significa ragionare, pianificare e ascoltare, come si legge negli obiettivi del bando che testualmente recita: ‘ Il conferimento del titolo Capitale Italiana della Cultura, in linea con l’Azione UE Capitale Europea della Cultura 2007-2019, si propone i seguenti obiettivi: stimolare una cultura della progettazione integrata e della pianificazione strategica; sollecitare le città e i territori a considerare lo sviluppo culturale quale paradigma del proprio progresso economico e di una maggiore coesione sociale; valorizzare i beni culturali e paesaggistici; migliorare i servizi rivolti ai turisti; sviluppare le Industrie culturali e creative; favorire processi di rigenerazione e riqualificazione urbana’. A quanto pare, sono azioni che l’amministrazione in carica ritiene superflue”.

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