A Verona non più “rischio” infiltrazioni, ma presenza certa e strutturata della malavita

Pubblicato da il 21 Settembre 2015 0 Commenti

I deputati PD Alessandro Naccarato, membro della Commissione Bicamerale Antimafia, e Vincenzo D’Arienzo hanno incontrato in mattinata il Prefetto di Verona Salvatore Mulas. L’incontro ha avuto come oggetto il confronto sulle interdittive antimafia emesse dal Prefetto di Verona e sul rischio di infiltrazioni mafiose nel veronese.

Infatti, con un’interrogazione al ministro Alfano, i deputati PD avevano chiesto informazioni sugli accertamenti e sulle indagini concernenti il rischio di infiltrazioni criminali nei confronti, tra gli altri, della Soveco SpA, della Gri.Ka Costruzioni Srl e della Nico.Fer Srl. La risposta del ministro era stata inequivocabile: “… le indagini hanno messo in luce la presenza della ‘ndrangheta nella provincia di Verona”.

Quindi, come peraltro emerso anche nell’incontro, non si tratta più di “rischio infiltrazioni”, bensì di una presenza vera e propria. Verona è la provincia del Veneto nella quale maggiormente è stata rilevata la presenza della malavita. La conferma arriva anche dal fatto che sono state emesse le interdittive nei confronti delle società Nico.fer Srl e Gri.Ka costruzioni Srl.

Per la Soveco Spa sono in corso accertamenti. In merito, i deputati PD hanno espresso le proprie preoccupazioni circa la possibile archiviazione per prescrizione dei termini del procedimento penale avviato per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti. Fu proprio in occasione di quell’indagine conclusa dalla Guardia di Finanza che Antonino Papalia fu definito “socio occulto”.

Alla luce dell’interdittiva emessa nei confronti della Ni.Co.Fer, Naccarato e D’Arienzo hanno ribadito la necessità di tenere alta la guardia. Come è noto e come emerge dalle indagini svolte dai Carabinieri, il titolare, l’imprenditore veronese Moreno Nicolis, aveva avuto modo di venire in contatto con amministratori del Comune di Verona, oltre a vantare la necessità di avere contatti di questa natura. Ciò dimostra la volontà di creare rapporti con le Istituzioni.

Il Prefetto ha confermato che, sebbene finora non ci siano stati fatti criminosi tipici come omicidi ed estorsioni sistematiche e organizzate, sono in essere controlli nei confronti di personaggi con gravi precedenti penali trasferiti a Verona o arrestati da varie Procure italiane, per verificarne i rapporti con la criminalità organizzata.

Verona è appetibile per la malavita. La presenza di aziende – si ricordano anche la Tranz Veicom Srl e le società Veronatransport Srl e Italspeedy di proprietà o controllate da persone con precedenti penali o con inchieste in corso per gravi reati di stampo mafioso – e gli arresti di diversi imprenditori locali ne sono la prova conclamata.

Se a ciò aggiungiamo che le informative dei Ros dei Carabinieri hanno provato che in città ci sono famiglie di riferimento della ‘ndrangheta che hanno incontrato imprenditori e amministratori pubblici del Comune di Verona, hanno organizzato summit nelle sedi di aziende, hanno provato a mettere le mani in alcune operazioni urbanistiche della città e ci sono stati anche incendi di aziende e ville, il quadro è allarmante.

I deputati PD hanno rinnovato al Prefetto Mulas la propria vicinanza al lavoro e all’impegno di tutti coloro che lavorano per debellare il grave fenomeno e tutelano Verona e il Veneto dal rischio di un consolidamento della presenza della criminalità organizzata.