Lottizzazione Nassar: immersa nel verde degli alberi e… dell’Adige

Pubblicato da il 11 Agosto 2015 0 Commenti

Congestionamento viabilistico, sovrappopolamento, rischio idraulico: sono questi, secondo i consiglieri comunali PD, i nodi irrisolti del PUA Nassar. “Sebbene le autorizzazioni dipendano da una variante al Paqe adottata dalla Giunta regionale di Giancarlo Galan nel novembre 2006, dunque da uno strumento sovraordinato rispetto alla pianificazione comunale – precisa il capogruppo PD Michele Bertucco – la giunta avrebbe potuto aprirsi al confronto con l’opposizione e con la città per valutare una revisione della proposta così da far fronte ai rischi. L’edificazione di 11 edifici di 11 metri di altezza su una superficie di 70 mila metri quadri collocata nell’area di espansione del fiume non può che preoccupare, anche l’avesse autorizzata il Presidente della Repubblica in persona. Ci sarà un motivo se in passato la zona non è mai stata edificata se non sporadicamente. Solo per restare alla cronaca recente, in quel punto l’Adige è stato ‘sorvegliato speciale’ nel novembre 2014 e nel novembre 2012, richiedendo il montaggio delle paratie che comunque hanno potuto far poco”.

Aggiunge la consigliera Elisa La Paglia: “Oggi il rischio idraulico ha una bassa classificazione anche perché adesso l’area è scarsamente popolata, ma con i mille abitanti in più previsti le cose sono destinate a cambiare. Si tratta di un insediamento notevole e pesantissimo, pari a circa un terzo della popolazione attuale di Parona, che va ad inserirsi in un contesto già molto congestionato dal punto di vista viabilistico, con via Preare diventata ormai una via commerciale e le opere di viabilità alternativa promesse (vedi la bretellina di connessione con Arbizzano utile a bypassare Parona, inserita nel progetto del traforo) ancora di là da venire. Le uniche opere compensative necessarie sarebbero il parcheggio scambiatore a Parona e il passaggio pedonale e ciclabile sotto la ferrovia, come da sempre richiedono i residenti di via Brennero”.

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