Intervista ad Alessio Albertini

Pubblicato da il 30 Marzo 2015 0 Commenti

Ieri il Corriere di Verona ha pubblicato un’intervista di Lillo Aldegheri al nostro segretario Alessio Albertini.

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Renzi sarà la nostra arma segreta, ma il destino di Verona ci preoccupa

«La nostra arma segreta? I successi di un governo come quello di Matteo Renzi. E non mi pare poco…». Alessio Albertini, segretario provinciale del PD, fa il punto su questo avvio di campagna elettorale, «invaso» finora, sul piano mediatico, dalla battaglia tra Tosi e la coppia Zaia-Salvini. «È vero – dice Albertini sorridendo – ma alla fine, l’elettore finisce sempre per guardare le cose concrete, molto più che le beghe tra politicanti. E su questo versante, la nostra Alessandra Moretti può mettere sul tavolo, oltre ad un ottimo programma, i risultati ottenuti da Matteo Renzi. E un Veneto che apprezza la concretezza di Renzi è un Veneto che sa chi al progetto di Renzi è collegato…».

Il suo partito è peraltro appena uscito da una fase di tensioni interne legate alla mancata ricandidatura di Franco Bonfante… «È vero, ed era in parte inevitabile, come sempre accade quando si fanno scelte anche personali. Ma adesso il partito veronese è compatto nel sostenere Alessandra Moretti. Io penso peraltro che le esperienze debbano essere accantonate e ho condiviso la proposta unitaria del partito alla Moretti perché tenga in considerazione figure di esperienza per realizzare il nostro progetto per il Veneto».

La battaglia tra Tosi e Zaia aiuterà la vostra candidata? E quanto? «Sicuramente una spaccatura così profonda ci potrà aiutare, ma la vittoria di Alessandra Moretti arriverà per la credibilità della nostra proposta. Flavio Tosi in questa partita è semplicemente un avversario della Moretti, al pari di Zaia. Piuttosto sono molto preoccupato per il destino della città».

In che senso? «Verona già da mesi era priva di una guida e di un’idea di futuro: grandi opere non realizzate, mobilità e traffico gestiti senza soluzioni, società pubbliche lasciate in balia di se stesse: ma le pare possibile che dopo cinque sedute il Consiglio Comunale non sia ancora riuscito a cambiare un articolo dello statuto di VeronaMercato, neanche si trattasse della Costituzione? E adesso ci sono dieci milioni di persone che arriveranno a Milano tra qualche mese e che in buona parte passeranno da Verona per andare a visitare Venezia. Che cosa ha fatto l’amministrazione per trattenerle qui almeno una notte e mostrare al mondo la bellezza della nostra città? Nulla. Gli assessori e i consiglieri sembrano più impegnati a cercare la zattera più solida alla quale aggrapparsi verso Venezia che ad amministrare la città, temo che altri due mesi di abbandono della città, nei quali il Sindaco evidentemente avrà la testa altrove, rischino di essere l’ennesimo colpo basso ai danni dei veronesi».

Chiudiamo con un elenco dei punti-chiave programmatici su cui secondo voi si gioca il risultato elettorale. «In sintesi: il lavoro, la sanità, la tutela del territorio, i trasporti. Con Alessandra Moretti alla guida della regione il PD partirà da alcuni punti chiari. Riduzione delle USL da 21 a 8: meno burocrazia e più servizi sanitari per i veneti. Più lavoro, con il Jobs Act veneto da realizzare nei primi 100 giorni: contributi alle aziende che assumono, stop al praticantato gratuito in Veneto, apprendistato per gli over 50 che perdono il lavoro».

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