Verona da grande? Lirica, enogastronomia e innovazione

Pubblicato da il 9 Marzo 2015 0 Commenti

Esiste un problema di sicurezza e incolumità dei cittadini, certo non possiamo fare gli struzzi. Mentre qualcuno sbraita, noi ce ne stiamo occupando. Ma, affrontata la questione, quali proposte mettiamo in campo per il futuro della città? Verona, che ora non riesce ad attrarre risorse, ha bisogno di idee concrete.

La crisi ci ha aperto uno spazio nel quale riprogettare la città, e invece siamo immobili sul patrimonio storico che abbiamo ereditato e incapaci di progettare il futuro e l’innovazione.

Pensiamo alla lirica e all’Arena: dobbiamo ringraziare i romani che 2000 anni fa ci hanno costruito l’anfiteatro, ma poi noi in tutto questo tempo non abbiamo valorizzato né aggiunto nulla. I magazzini generali, l’arrivo di Ikea, il traforo, il filobus… La città ha un evidente bisogno di modernità e innovazione, ha bisogno di sbloccarsi verso il futuro e vedere cose nuove: spazi, servizi, architetture. Ha bisogno di sapere cosa vuole fare da grande. Il futuro ci dice che la competizione tra città sarà sempre più accesa e specializzata.

Dopo 7 anni di governo della Lega, non sappiamo ancora dove andrà Verona; i veronesi in questi anni hanno ascoltato un confronto politico basato sul no. Si vince la città con le proposte, non con le proteste.

E dunque, dobbiamo ripensare il modo in cui anche noi abbiamo affrontato la nostra idea di città e ripartire da obiettivi ambiziosi, che sono assolutamente alla portata di un luogo meraviglioso che è patrimonio dell’Unesco. Innanzitutto, Verona deve essere Capitale Europea della Cultura.

Ogni scelta che riguarda la città sui temi urbanistici, economici e sociali deve avere come cardine tre prerogative: la lirica e la cultura in genere, l’innovazione, l’enogastronomia. Ben venga, un esempio su tutti, lo studio della copertura dell’Arena; tutta l’offerta culturale sia volta a proposte nelle quali l’innovazione possa valorizzare il patrimonio storico che rende Verona un gioiello nel mondo, dando spazio anche a un’offerta più variegata.

Serve un investimento chiaro su un marketing spinto, che leghi questi tre asset per lo sviluppo del patrimonio plurale della nostra città. Verona ci chiede soprattutto una visione più ampia: deve uscire dai confini comunali e diventare città metropolitana che coinvolge i comuni di cinta, valorizzando nel contempo le moltissime bellezze e potenzialità turistiche ed economiche di tutta la provincia.

Un giorno non può bastare per visitare Verona: diamo motivo ai nostri ospiti di restare di più!

Federico Vantini
sindaco di San Giovanni Lupatoto e membro Direzione Nazionale PD

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