Caccia al lupo? Sparata fuori luogo

Pubblicato da il 18 Settembre 2014 0 Commenti

Il Sindaco di Verona non ha perso neanche questa volta l’occasione di tacere e fare bella figura evitando seri guai giudiziari ai cittadini che intendessero seguire il suo invito di sparare ai lupi. Forse Tosi non sa che nei centri abitati non si può sparare e che la Lessinia non è Mosul. Ancora una volta la Lega diffonde paure per evitare di affrontare e risolvere i problemi.

Il PD concorda con le associazioni degli allevatori che per affrontare la questione lupi chiedono risarcimenti celeri e congrui e una serie di misure prudenziali che possono spaziare dal radiocollare ai capibranco alla recinzione degli ovili. Tutti questi avvoltoi della politica continuano a voler ignorare il semplice fatto che i lupi in Lessinia sono arrivati da soli, popolando il territorio come hanno fatto sull’arco alpino, dove sono presenti in circa 400 esemplari, e appenninico, dove ce ne sono altrettanti se non di più. Luoghi dai quali non ci è giunta notizia né di aggressioni all’uomo né anche solo di avvicinamenti.

Lorenzo Dalai, consigliere comunale di Erbezzo
Damiano Fermo, consigliere comunale di Verona

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Nessuno può negare che il problema della convivenza con i predatori carnivori in zone antropizzate sia vero e concreto. Tuttavia il problema sotto un profilo scientifico non è di pericolo per le persone, visto che l’ultimo caso di attacco di un branco di lupi a umani risale al XVII secolo in Francia.
Il vero problema è economico, per i gravi danni che patiscono gli allevatori di montagna, che hanno già difficoltà competitive nei confronti di allevamenti intensivi.

Pertanto, se si vuole risolvere davvero il problema e non puntare ad un facile consenso, occorre evitare sciocchezze giuridiche e scientifiche come l’ipotesi di autorizzare a sparare su animali super protetti dalla legge, che per alcuni versi è istigazione a delinquere, con o senza ordinanze che sarebbero illegittime, mettendo in serio pericolo i cittadini che certi Sindaci fingono di voler tutelare e che per alcune improvvide dichiarazioni invece potrebbero far correre loro il pericolo di problemi penali.

Sotto il piano scientifico nessuno ha introdotto i lupi, ma trattasi di esemplari arrivati da soli dalla Slovenia; chi dice il contrario sbaglia, così come è fasulla l’idea di spostare i lupi, dato che, oltre a non esserci luoghi in cui poterli portare, facendo i lupi molte centinaia di km in pochi giorni tornerebbero velocemente.

Le uniche risposte concrete che rispondono al problema sono legate a informazione e formazione su cosa va fatto per prevenire i rischi, finanziare gli interventi preventivi, modificare i regolamenti risarcitori che non funzionano, aumentando adeguatamente gli importi. Uscendo dal progetto WolfAlps la soluzione si allontana.
Chi ha davvero a cuore la montagna veronese e l’agricoltura non va a cercare applausi, va a portare risposte concrete.

Diego Zardini
deputato PD, componente della Commissione Ambiente della Camera