PdL “Carta della Potenzialità Archeologica”

Pubblicato da il 3 Febbraio 2014 0 Commenti

Verona e la sua provincia sono, come il resto del Paese, territori di antichi insediamenti che ne costituiscono non solo il sostrato storico-culturale, ma anche un sostrato fisico fatto di testimonianze archeologiche ancora sommerse.

La proposta di legge a cui ho aderito propone di inserire nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004) l’obbligo per tutte le Amministrazioni Comunali di dotarsi, al momento della realizzazione di Piani Regolatori o Piani Strutturali, di uno strumento conoscitivo e normativo, la “Carta della Potenzialità Archeologica” (CPA). Si tratta di una cartografia specifica contenente dati storici e topografici, che dovrà essere realizzata in accordo con le Soprintendenze competenti e che dovrebbe diventare, quindi, parte integrante e conoscitiva della cartografia di base di un territorio analogamente alle carte geologiche.

I Comuni, nei rispettivi Regolamenti edilizi (quello del Comune di Verona all’art. 25), riportano l’obbligo di dare immediato avviso all’Ente e interrompere i lavori in caso di ritrovamenti archeologici, ma la CPA intende andare oltre, indicando non solo le aree in cui sono presenti, ma anche quelle in cui potrebbero essere presenti elementi di interesse archeologico. In questo modo si potrebbero prevenire, per quanto possibile, i disagi di un eventuale blocco dei lavori.

Per uniformare gli interventi, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo avrà il compito di definire i termini e le modalità di predisposizione delle stesse CPA, fornendo anche le schede base informatizzate per poter quindi realizzare nel tempo un database informativo a livello nazionale.

Per quanto riguarda il Comune di Verona, è in corso progetto SitaVr (Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Verona) per raccogliere in rete tutti i tesori archeologici della città, sia in superficie che sotterranei sia per studiosi, ma anche di grande utilità per chi opera nell’edilizia, nella riqualificazione urbana e nella posa dei sottoservizi. Il progetto (realizzato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e dall’Università di Verona, patrocinato dal Comune di Verona e sostenuto da Regione Veneto e Banca Popolare di Verona) è sicuramente meritevole, tuttavia la proposta di legge intende andare oltre e soprattutto estende l’obbligo della CPA anche a quei Comuni che possono custodire beni di importanza archeologica, ma che rischiano di andare persi perché trattasi di territori meno attenzionati del centro storico di Verona con il suo più evidente passato.

Diego Zardini
deputato PD